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differenza tra word processor e editor di testo

Un file, oltre alle lettere, ai numeri e agli altri caratteri usati per rappresentare un testo, può contenere caratteri o sequenze ``di controllo'' interpretati dai programmi che lo leggono. Alcuni programmi evoluti di creazione di documenti (word processor) usano queste sequenze per dare un formato al testo (ad es. grassetto, allineato, disposto in una tabella), secondo una codifica standard (es. HTML) o specifica del programma (MS-Word).

Un editor di testo, invece, come i comandi per la visualizzazione di file (cat, more, less), mostra invece tutti i caratteri contenuti in un file, compresi quelli di controllo. Gli editor di testo sono utili quando si vuole lavorare sul contenuto ``puro'' di un file, o quando si lavora su file non formattati: ad esempio, dati numerici, tabulati di programmi, etc. Un esempio in MS Windows è NotePad. In ambiente GNU/UNIX ci sono vi, nano (o pico ) e emacs.

Per editare un file si dà il comando seguito dal nome del file, ad es.:

pico file
Se dal prompt UNIX si dà solo il comando (senza nome di file), il programma parte con un'area vuota, spesso detta buffer, sulla quale si può caricare il contenuto di un file esistente, o nella quale si può scrivere e poi salvare su un file nuovo. Se si dà il nome di un file e il file esiste, se ne carica nel buffer il contenuto per editarlo; se il file non esiste, si crea un file nuovo con quel nome collegato al buffer vuoto.

Nei prossimi paragrafi si riportano degli schemi di apprendimento di vi e nano; l'illustrazione di emacs è rimandata al capitolo successivo


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Giorgio F. Signorini 2011-11-14